Soffro di emicrania. L’emicrania non è un semplice mal di testa. L’emicrania non ti passa con un “Moment”, neppure con un “Moment Act” o con un “Oki”.
L’emicrania è una seria patologia neurologica che i più non comprendono.
Come dice Carmen Luisa Leone: “L’emicrania è una malattia che non esiste. Non ha riscontri diagnostici. Non la rilevi con una tac, con un esame del sangue, con ecg. Non puoi fare un intervento, non puoi mettere un gesso. Se il tuo dolore non si “vede” allora non esiste. Non esiste però per chi ha la fortuna di averla mai avuta.”
Non esiste ed è invisibile per molti perché è ancora molto “sconosciuta”,… ma in realtà esiste benissimo. Solo chi ne soffre realmente può descriverla.
Prima dell’attacco ho dei disturbi visivi, l’aura, che mi fanno diventare “cieca” per 25 minuti, con disturbi visivi come quello nella foto postata qui sotto.
Dopo l’attacco, se non prendo un determinato farmaco ( per es. un triptano) vomito all’infinito. Subito dopo si scatena il dolore.
Il dolore dell’emicrania è un qualcosa di indescrivibile. Le persone che soffrono di cefalea a grappolo, spesso dicono di aver pensato al suicidio pur di smettere di soffrire.
Convivo con l’emicrania dal 1985, soffro di emicrania con aura, emicrania senza aura, ed emicrania silente. Al momento non si sa che cosa scateni l’emicrania.
L’attacco mi dura da 24 a 72 ore, mi può venire in ogni momento della giornata, anche di notte mentre dormo. Mi sveglio con l’aura e inizio la giornata con un picchetto per il ghiaccio conficcato dentro la tempia sinistra.
Con l’emicrania in corso però, io (a differenza di altri) continuo le mie normali attività: lavoro, scrivo, studio, faccio lezione, interrogo, viaggio, guido, cucino, lavo, stiro, corro, leggo, guardo la tv, penso, rido, esco con gli amici. La cosa difficile è concentrarsi.
Chi mi conosce s’accorge se ho un attacco in corso, perché mi si trasforma il volto. Chi non mi conosce non percepisce nulla.
Ho una soglia di tolleranza al dolore alta, ma non mi lamento anche perchè ho una filosofia mia sulla gestione del dolore: concentrarsi sul dolore vuol dire dare al dolore un’importanza che esso non merita, accentuare la sua rilevanza nella mia vita. Concentrarsi su ciò che si ama fare, sulla risata e l’allegria, invece, permette a me di sopportare il dolore, reagire meglio allo stesso e recuperare prima.
Su Facebook ci sono molti gruppi di supporto, il migliore, per me, è Emicrania (Ass. Cefalea Ticino) gestito da Annalisa Bressi Lentini che gestisce pure l’Associazione Cefalea Ticino, che ha il privilegio di avere il supporto medico del Dr. Cherubino Di Lorenzo, grazie al cui aiuto sono riuscita a cambiare la mia vita in termini di attacchi emicranici.
Ho scritto questo lungo post perchè ho scoperto che amici di amici soffrono di emicrania, e ce ne sono forse anche altri che non sanno dove sbattere la testa (letteralmente). Magari questo post può aiutare altri sofferenti i quali si sentiranno meno soli.
Stefania Maci